Design Thinking School: la scatola magica di idee del futuro freelance

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scritto da Elisa, web writer freelance, in diretta da Berlino

Non possiamo sfuggirle, la rivoluzione digitale ormai ha influenzato qualsiasi nostra attività. Il mondo online ha sempre più bisogno di nuovi esperti pronti a lavorare tanto nelle moderne aziende digitali tanto come professionista freelance.

Per stare al passo con i tempi, quindi, le agende si infittiscono di eventi ed occasioni da cogliere al volo per i creativi del domani e per i futuri esperti delle aziende, delle agenzie online e delle aziende che operano nel mondo digitale e della comunicazione… e i creativi freelance.

La Design Thinking School, situata alle porte di Berlino, ne è l’esempio più lampante. Un’idea che arriva da oltreoceano, precisamente dalla Stanford University of California, ma che dal 2007, sotto la direzione del Professor Ulrich Weinberg, costituisce anche in Europa uno degli highlights più significativi ed imperdibili per tutti i giovani creativi e designer del mondo.
Ma guardiamo la scuola anche da un’altra prospettiva, quella aziendale. Scopriremo infatti che è sempre più in frequente, tra le imprese, la ricerca in scuole di questo tipo del profilo ideale, dell’esperto creativo ed ingegnoso, capace di sviluppare i progetti in pieno regime innovativo.

La Design Thinking School sorge all’interno del complesso pubblico universitario di Potsdam, presso l’Hasso Plattner Institut, a pochi chilometri dalla viva e moderna capitale tedesca. L’iniziativa è nata dall’idea di formare gli studenti sotto un profilo estremamente innovativo e in linea con le nuove esigenze del mercato internazionale, sempre più esigente e selettivo, ma pronto a premiare l’originalità e la professionalità dei suoi lavoratori. Più novità quindi, maggior consapevolezza dell’importanza del cambiamento, dell’innovazione, del continuo rinnovamento sul piano lavorativo. Ecco alcuni tra gli insegnamenti di base che la scuola, ogni semestre, trasmette ai suoi studenti, futuri protagonisti sulla scena del mercato internazionale.

Non lasciatevi fuorviare da una prima lettura del suo nome: il design in senso lato è solo una delle tante discipline professionali che vengono prese in considerazione. Che tu sia un aspirante web designer, piuttosto che un traduttore o un programmatore informatico che presta il proprio talento ad una futura azienda, una volta che entri a far parte del D-team, poco importa. Anzi, la varietà dei background formativi costituisce la singolarità di questa scuola. L’obiettivo principale? Formare i giovani, insegnando loro a fare della creatività e dell’innovazione i punti di forza sui quali la loro futura professione si baserà e sulle cui aziende conteranno, per ottenere risultati e benefici a lungo termine.

“Sharing is caring” è la frase che risuona nelle classi dell’Hasso-Plattner Institut. Una sorta di “l’unione fa la forza”, detto all’italiana. Sta proprio nella condivisione delle idee, infatti, la spina dorsale della scuola. I giovani studenti, provenienti dai più svariati percorsi formativi, svolgono, sotto la guida di un corpo docente internazionale, una serie di attività, di workshop, di incontri con figure professionali affermate nel loro settore. Il tutto in un’ottica interamente creativa ed innovativa. Un approccio davvero rivoluzionario, quello portato avanti dalla D-School, che riceve sempre un’enorme richiesta di partecipanti provenienti da ogni parte del mondo e il cui prestigio aumenta di anno in anno, soprattutto da un punto di vista aziendale, che si tratti di start-up o di azienda affermata nel mercato.

Design Thinking School sembra quindi essere la risposta a quei giovani che vogliono spingersi oltre i confini della creatività per rendere produttivo il proprio talento. Le aziende che sapranno valorizzare simili futuri esperti saranno quelle vincenti in futuro….


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