La rivoluzione dei phablet

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È curioso osservare come, nel giro di relativamente pochi anni, le preferenze dei consumatori nei confronti delle dimensioni dei dispositivi mobili siano cambiate molto. Prima dell’avvento degli smartphone, i telefonini più gettonati erano quelli di piccole dimensioni – tanta tecnologia tutta concentrata in un dispositivo compatto e perciò decisamente più apprezzato rispetto ai primi, ingombranti cellulari.

Phablet con paesaggioQuando sono comparsi gli smartphone, è iniziata invece la caccia al dispositivo più grande: più ampio il display, e più cose si potevano visualizzare (e meglio). Poi è stata la volta dei tablet, comparsi in un momento successivo rispetto agli smartphone, che hanno fatto apprezzare ai consumatori i vantaggi di uno schermo mobile ancor più ampio.

E ora le preferenze dei consumatori stanno nuovamente “ridimensionandosi” vista la popolarità crescente dei phablet, dispositivi che per definizione possiedono uno schermo da 5 e più pollici e il cui nome deriva dall’unione delle parole PHone e tABLET. Secondo il portale statista.com, rispetto ai poco più di 82 milioni di phablet venduti nel 2013 su scala globale, nel 2017 il numero di dispositivi commercializzati si attesterà intorno ai 385 milioni di unità.

«Date loro un phablet in prova per una settimana,» ha dichiarato in un’intervista David Burke, vicepresidente del settore ingegneria di Google, «e il 50% [dei consumatori] dirà che gli piace e che non vuole tornare indietro.»

È soprattutto in alcuni paesi del mondo che i phablet stanno conquistando successi senza precedenti. Un esempio emblematico è quello dei paesi asiatici, sempre più “innamorati” delle tecnologie a metà strada fra tablet e smartphone: mentre si calcola che globalmente il 20% dei dispositivi mobili venduti sia un phablet, in India la percentuale sale al 29% mentre a Taiwan e Hong Kong raggiunge addirittura il 50% (fonti: Flurry Analytics; Netbiscuits).

Dati puntuali riferiti all’Italia non sono al momento disponibili, ma molto empiricamente si può affermare che anche nel nostro paese si osservano sempre più consumatori brandire un phablet al posto di un comune smartphone. I vantaggi sono evidenti: schermi più grandi garantiscono una migliore user experience e consentono di leggere e-book, lavorare, guardare video, giocare e svolgere molti altri compiti con maggior proficuità – senza però essere costretti a portare con sé un ingombrante tablet.

Alla luce del boom di vendite e delle previsioni in crescita per gli anni a venire, è una conseguenza naturale che intorno ai phablet ruoti un business informatico sempre più ampio: dalle nuove app per l’entertainment a quelle per la produttività, senza dimenticare l’ottimizzazione dei siti internet e dei portali di e-commerce indispensabile per consentire un’ottimale visualizzazione anche da questi device mobili. Le aziende dovranno pertanto adeguare la propria presenza online anche a questi dispositivi sempre più sulla cresta dell’onda.

 


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