Dopo lunghe riflessioni (e discussioni con mia madre) avevo deciso di spingere le vendite della mia boutique di vestiti con un sito di commercio elettronico, che vende – credevo – praticamente da solo. Online. Avevo pensato che mi sarebbe piaciuto anche vendere i miei prodotti all’estero e così avevo fatto tradurre il sito nelle varie lingue dei mercati “in target”. E poi aspettavo. Un’ultima aggiunta ancora di alcune pubblicità nei paesi di riferimento non doveva nuocere. E aspettavo un po’ di più, per alcuni mesi… però non è che tantissimi si erano fatti sentire, a dire la verità.
Dall’altra parte, un utente francese che era capitato per caso sul mio sito, nel momento in cui doveva compilare il modulo per l’acquisto si era chiesto: “Ma perché devo inserire una provincia nel mio indirizzo? In Francia non ci sono le province”. Una tedesca: “Come mai la mia taglia (34, in Italia corrispondente ad una 38) non c’è?”. Mentre l’utente inglese era rimasto perplesso davanti al campo del codice fiscale (concetto che non esiste in Inghilterra).
Oggi in Italia sempre più siti eCommerce sono destinati a vendere all’estero. Però troppo spesso vengono ignorati i concetti base per far partire una campagna internazionale di successo. Per comodità, li sintetizziamo:
– Non traducete solo i contenuti. Fare delle ricerche su che cosa cercano gli utenti all’estero (forse le scarpe Hogan sono meno conosciute e dunque anche meno ricercate in Germania, magari le caffettiere moka vengono utilizzate meno in Inghilterra, ecc.) può già farvi capire come organizzare i contenuti, su cosa puntare, cosa eliminare o riformulare.
– Per aumentare la visibilità del vostro sito sui motori di ricerca stranieri, rivolgetevi ad una SEO agency che lavora con madrelingua (come noi 🙂 ) . Perché cambiano anche i modi di ricerca degli stranieri, le parole che cercano sui motori ecc.
– Come già menzionato sopra, chiedete informazioni alla vostra agenzia sugli standard culturali nei vari paesi. Colori, forme, ubicazione degli elementi della vostra pagina web, tutto può essere capovolto all’estero, soprattutto quando si oltrepassano i confini dell’Europa.
– E, come sempre,usate il buon senso. Fare delle ricerche di mercato in anticipo (le abitudini di acquisto dei clienti, i siti web della concorrenza nei vari paesi, ecc.) vi tornerà utilissimo non solo al momento della costruzione del sito, ma pagherà alla lunga aumentando la fiducia dei vostri clienti esteri e aumentando di conseguenza anche le vendite del vostro sito. E alla fine è quello che conta: l’investimento che vi ritorna.